Matteo Renzi adesso è ufficialmente il premier più giovane nella storia della Repubblica. Alle 11.32 ha giurato nelle mani del capo dello Stato. Dopo di lui hanno iniziato a sfilare davanti a Giorgio Napolitano tutti i ministri, a partire da tre delle otto donne, che rappresentano la metà dei membri del Consiglio. Tutti hanno pronunciato la formula di rito che li impegna ad agire «nell’interesse della Repubblica». A giuramento avvenuto, il governo è ufficialmente in carica, anche se di fatto ancora sub judice, in attesa del voto di fiducia del Parlamento: lunedì al Senato, probabilmente martedì alla Camera. La prima riunione del consiglio, servita tra l’altro a formalizzare la nomina di Graziano Delrio a sottosegretario alla presidenza, si è svolta dopo la brevissima cerimonia del passaggio di consegne a Palazzo Chigi. …………
Il passaggio di consegne tra due presidenti del Consiglio non è mai, per colui che lascia, un momento di quelli da incorniciare nell’album dei ricordi. Ma quello tra Enrico Letta e Matteo Renzi passerà agli annali come il più «glaciale» e veloce della storia di Palazzo Chigi. Il momento, suggellato come da tradizione dal trasferimento della tradizionale campanella che il capo del governo utilizza nelle riunioni del Consiglio dei ministri, è durato una decina di secondi in tutto, venti considerando il tempo di raggiungere e di lasciare il centro della sala. Durante la cerimonia Letta non ha mai guardato negli occhi il suo successore e non ha nascosto il suo fastidio per quell’obbligo istituzionale, l’ultimo, che da prassi si conclude con una stretta di mano.