Ricreazione senza sigarette: anche i cortili delle scuole diventeranno area completamente off-limits al fumo. Il divieto riguarderà tutti, studenti ma anche i professori e i dipendenti degli istituti, estendendo così anche alle aree esterne il divieto che fino ad ora riguardava l’interno degli edifici.
Il divieto totale al fumo, che riguarda sigarette normali ma anche quelle elettroniche, è inserito nel disegno di legge che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato e fatto approvate in consiglio dei ministri. Un provvedimento che farà discutere, come ha detto il premier Enrico Letta, condiviso dai presidi che però si dicono preoccupati sulla possibilità di far rispettare la norma. Resta il fatto che ben una scuola su 4 non espone neppure il cartello con il divieto dentro l’edificio.
«È stata estesa la legge Sirchia alle scuole con il divieto di fumo per dare un segnale molto forte al fatto che la scuola è un luogo di formazione e educazione». Contro il fumo, soprattutto nelle scuole, il governo vuole dare un «segnale molto forte», ha detto Letta annunciando al termine del Cdm un «importante provvedimento che, anche se farà discutere, conferma e inasprisce il divieto di fumo. Noi lo riteniamo necessario soprattutto nelle pertinenze degli edifici scolastici, dove spesso viene aggirato ». Inizialmente il testo prevedeva un’altra norma contro il tabacco: un divieto al fumo in auto in presenza di donne in gravidanza e di minori e che non avrebbe mancato di sollevare polemiche e provocare reazioni. E il confronto fra ministri, proprio alla luce di alcuni rilievi, ha portato alla scelta di un rinvio. «Abbiamo dibattuto sull’opportunità di una norma innovativa diffusa in paesi europei ma preferiamo che ci sia un dibattito parlamentare che sensibilizzi l’opinione pubblico» ha spiegato i ministro.
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IL NUOVO CODICE DELLA STRADA: PATENTE ANCHE PER LE “MACCHININE”
Il consiglio dei ministri ha approvato anche «un testo di legge delega per la riforma del codice della strada per mettere maggiore premialita’ per i comportamenti virtuosi e maggiori sanzioni per le recidive e i comportamenti non virtuosi». Lo ha detto il premier Enrico Letta al termine del Cdm. Il ddl delega sulla riforma del codice della strada è pensato «a difesa degli utenti deboli della strada, in particolare tocchiamo il tema dei ciclisti», dice il premier Enrico Letta al termine del Cdm che ha approvato il provvedimento. La legge delega prevede anche un intervento sui quadricicli: «Le strade sono riempite di quadricicli leggeri usati da ragazzi non sempre bravissimi a guidare e non sempre pienamente consapevoli dei rischi. Si dà delega al governo per intervenire per far sì che tutta la logica della patente a punti intervenga anche per utilizzo delle macchinine, è necessario considerarle come le altre automobili».
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