Da impiegati a operai per salvare il posto

Spostarsi in produzione: così potrebbero essere salvati i posti di lavoro alla 3B di Salgareda. L’azienda specializzata in pannelli per mobili ad inzio agosto ha avviato la procedura per 46 esuberi. Dopo oltre un mese di trattativa con i sindacati, però, si profila una soluzione alternativa ai licenziamenti: due terzi dei lavoratori dichiarati in surplus sono costituiti da impiegati e potrebbero essere ricollocati nei reparti produttivi. Settori in cui la ditta ha maggiori esigenze di manodopera, anche in virtù del turn over più elevato e della rinuncia, avvenuta nelle scorse settimane, dei contratti interinali. Il trasferimento avverrebbe solo su base volontaria e non dovrebbe comportare modifiche della paga base: già una decina di lavoratori avrebbe dato il proprio consenso. Chi non accetta il cambiamento beneficierebbe di 24 mesi di contratto di solidarietà. Ora restano da mettere a punto alcuni dettagli tecnici prima di chiudere definitivamente l’accordo….

http://www.venetouno.it/notizia/32083/da-impiegati-ad-operai-per-salvare-il-posto

All’asilo con filosofia

“Gli uomini, sia ora sia in principio, iniziarono a filosofare a causa della meraviglia”, Aristotele, Metafisica. Ma anche Platone nel Teeteto: “E’ proprio del filosofo quello che tu provi,  di essere pieno di meraviglia, né altro cominciamento ha il filosofare che questo”. I due grandi pensatori dell’antichità non sono mai stati così d’accordo come in questo caso: l’amore per il sapere inizia con lo stupore dell’uomo che smette di essere passivo nei confronti dei fenomeni del mondo e sceglie, invece, di interrogarsi su di essi. I due si riferivano agli ‘uomini’, creature adulte e mature che prima si riunivano nei giardini della Grecia a discorrere e che poi, progressivamente, si ritroveranno nelle aule delle Università di tutto il mondo.

E se la filosofia uscisse dalle accademie per infilarsi nei banchi degli asili? In Norvegia non solo è possibile, spesso è obbligatorio. Ancora prima di arrivare alle elementari i bambini imparano a filosofare proprio come, o quasi, gli uomini di Platone e Aristotele……..

http://www.repubblica.it/speciali/repubblica-delle-idee/edizione2012/2012/09/27/news/filosofia_dall_antica_grecia_ai_banchi_d_asilo_i_bambini_sanno_meravigliarsi_pi_degli_adulti-43430027/?ref=HREC2-14

La spesa degli italiani come quella di 30 anni fa

Per il 2013 in assenza di una terapia d’urto e’ previsto un ulteriore calo dei consumi.La spesa torna ai livelli di 30 anni faIl momento che certifichi l’uscita dalla crisi sembra essere ancora distante.

In particolare, le stime di Confesercenti prevedono per il 2013 una ulteriore flessione dei consumi dello 0,3%, mentre l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima, per il 2012, una contrazione dei consumi pari al 5%, con una riduzione di spesa di 35,5 miliardi (la contrazione dei consumi colpirebbe anche il settore alimentare, con spese diminuite mediamente di 141 per ciascun nucleo familiare).

http://www.lastampa.it/2012/09/27/economia/finanza/finanza-personale/la-spesa-degli-italiani-ferma-a-anni-fa-5slfZ2XSniXvH5EZABRLgL/index.html

Una Convenzione a protezione delle donne

La Convenzione di Istambul,  trattato internazionale nato l’11 maggio del 2011 nella città turca ha tra i suoi principali obiettivi la prevenzione deI crimini, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli  aggressori. ..

La Convenzione di Istanbul , aperta alla firma l’11 maggio del 2011, costituisce oggi il trattato internazionale di più ampia portata per affrontare il fenomeno. Tra i suoi principali obiettivi ha la prevenzione della violenza contro le donne, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli aggressori. La Convenzione mira inoltre “a promuovere l’eliminazione delle discriminazioni per raggiungere una maggiore uguaglianza tra donne e uomini”. Ma l’aspetto più innovativo del testo è senz’altro rappresentato dal fatto che la Convenzione riconosce la violenza sulle donne come una “violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione

http://www.repubblica.it/politica/2012/09/27/news/fornero_firma_convenzione_di_istanbul_la_ratifica_entro_fine_questa_legislatura-43407913/?ref=twhr&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/05/11/news/violenza_donne_consiglio_d_europa-16097375/?ref=search

La Camera dei Lord e la sua riforma

La Camera dei Lord, detta anche Camera dei pari, risale al XIV secolo e rappresenta una delle due camere che compongono il Parlamento britannico, insieme alla Camera dei Comuni. La sua funzione principale è di verificare e modificare i progetti di legge proposti dalla Camera dei Comuni, prima della votazione finale. La Camera dei Lord non ha alcun potere decisionale sulla durata del governo in carica, né può sfiduciare il primo ministro. Negli ultimi anni ha acquisito la funzione di convertire in legge le direttive dell’Unione Europea.

La sua composizione è molto particolare: attualmente ha 826 membri (peers, “pari”), ma il suo numero non è fisso, e solitamente chi ne fa parte è nominato (e non eletto) e ha una carica a vita. Le nomine sono di diversa provenienza. Possono venire dal primo ministro o da altri leader di partito, che nominano politici ma anche esperti in specifici settori come scienziati e generali dell’esercito: per queste nomine “politiche”, i nominati ricevono il titolo nobiliare di barone, anche se non possono trasmetterlo ai propri figli. Ventisei (questo numero è fisso) sono membri perché vescovi importanti della Chiesa anglicana, i cosiddetti Lords Spiritual in contrapposizione a tutti gli altri, i Lords Temporal. 92 membri (anche questo numero è fisso, dal 1999) lo sono perché “pari ereditari”, ovvero perché membri della nobiltà britannica che hanno ereditato il titolo dai loro genitori.

L’ultima proposta di riforma Il disegno di legge presentato dal partito liberaldemocratico del vice primo ministro Nick Clegg prevede la riduzione di quasi la metà del numero dei membri che compongono la Camera dei Lord, passando dagli attuali 826 a 450. Il disegno di legge prevede l’elezione diretta dell’80% dei rappresentanti della Camera, mentre per la parte restante, 90 membri, si continuerà con l’attuale metodo che prevede la nomina da parte del governo. Per controllare il corretto svolgimento delle nomine, è prevista la creazione di una commissione che dovrà verificare che gli eletti non abbiano legami con i partiti. Se il disegno di legge verrà approvato scomparirà il diritto di nomina ereditario e saranno ridotti da 26 a 12 i seggi riservati ai vescovi anglicani

http://www.ilpost.it/2012/07/14/la-riforma-della-camera-dei-lord/

Studiare filosofia serve a trovare lavoro?

«Quando mi chiedono “a cosa serve” una laurea in filosofia, rispondo: “a non fare domande come queste”. E se dico che faccio il filosofo – che è quello che faccio, filosofo e storico della filosofia –  per molti è come se dicessi che faccio l’astronauta: la reazione è tra l’incredulità e la supponenza. Perché questo luogo comune che sia una materia inutile, oltre che sbagliato, è duro a morire. E non per caso: oggi chi mette in discussione il sistema è una figura scomoda»…

Già al liceo i professori cercano di indirizzarti a facoltà più pratiche, come Ingegneria ed Economia, che insegnano a riprodurre il mondo così com’è, e non a metterlo in discussione».E magari, suggerisce il detestato luogo comune, servono di più a trovare lavoro………

http://solferino28.corriere.it/2012/09/26/perche-ha-senso-iscriversi-a-filosofia-anche-per-trovare-lavoro/

La ricetta di un Nobel

Grande appello al passato … e alla cara vecchia lira. “Uscire dall’euro è meglio che seguire politiche suicide”.
Così l’economista americano Joseph Stiglitz. Il Premio Nobel rompe le righe e va controcorrente, in una fase tutta europeista. Stiglitz condanna i piani rigidi di austerità, critica la flessibilità senza protezioni nel mercato del lavoro. E trova nel ritorno al passato la ricetta per uscire dalla crisi. Dalle monete nazionali alla riduzione del potere bancario che ha preso il sopravvento sul quello politico.

“Nel diciannovesimo secolo siamo passati”, spiega Stiglitz, “dall’agricoltura all’industria. I lavoratori agricoli erano più del necessario e hanno dovuto fare le fabbriche. Ora siamo nella stessa situazione. L’industria è molto produttiva ma fornisce molti meno posti di lavoro.”.   Lo spazio da occupare è il settore dei servizi che, secondo Stiglitz, manca.  Ed è qui che i Governi possono trovare spazio. Entrano così in gioco i piani di austerità messi a punto  dai Paesi membri. “La rigidità delle politiche non sono la soluzione. Non permette ai governi di aiutare le imprese a passare dalla vecchia alla nuova economia. Tutt’altro: limita le possibilità di sostegno”.

Puntare tutto dunque sui servizi: istruzione, sanità, cultura, turismo ecc.. Molti di questi settori sono pubblici e il settore pubblico deve sostenerli e rafforzarli. …………….

http://www.huffingtonpost.it/2012/09/19/stiglitz-euro-crisi-premio-nobel_n_1896622.html?utm_hp_ref=economia

http://www.rue89.com/rue89-politique/2012/09/13/joseph-stiglitz-la-fin-de-leuro-ne-serait-pas-la-fin-du-monde-235315

Boom di investimenti nel settore auto, ma non in Italia

Conviene investire nel prodotto in un mercato tramortito dalla crisi?
Sergio Marchionne non ha dubbi: «Con nuovi modelli lanciati oggi spareremmo  nell’acqua: un bel risultato». Ma l’ad ( amministratore delegato) di Fiat-Chrysler è praticamente solo in  questa strategia. Nessuno degli altri costruttori, infatti, ha mai pensato di  interrompere il ciclo di rinnovo dei modelli, tutti d’accordo su una cosa: mai  fermarsi e nemmeno rallentare i ritmi di rinnovamento. Così alla  demotorizzazione e al mercato debole, fenomeni peraltro esclusivamente europei  (nel mondo il numero delle auto vendute continua a crescere), quasi tutte le  case rispondono a colpi di nuovi modelli. Come ai tempi migliori, all’insegna  dello “Show must go on”. Ognuno a suo modo, con le proprie strategie ma sempre  in nome del prodotto. Basta dare uno sguardo alla quantità di modelli usciti  negli ultimi due, tre anni e di quelli che saranno presentati da fine settimana  al salone di Parigi. Novità di ogni genere. Centinaia di nuove auto insieme a un  buon numero di prototipi per il futuro. Mai vista un’offensiva del genere. Non  essere su questa scena vuol dire correre il serio rischio di non potersi più  sedere al tavolo che conta dei signori dell’auto.

http://www.repubblica.it/mobile-rep/affari-e-finanza/2012/09/24/news/auto_vincono_i_modelli_degli_altri_boom_di_investimenti_di_vw_e_ford-43183912/

Un Gattosindaco?

Tuxedo Stan, Canadian Cat, Runs For Mayor Of Halifax

http://www.huffingtonpost.com/2012/09/18/tuxedo-stan-_n_1891950.html

Non gli manca (quasi) nulla per vincere le elezioni al primo turno: ha la maggioranza assoluta, secondo gli ultimi sondaggi; un programma elettorale sintetico ma chiaro, una squadra premurosa e affiatata, una pagina face book frequentatissima, una notorietà ormai internazionale e, a differenza di Mitt Romney, non fa gaffe. In ossequio alla sua indole, tace sornione. Ma per depositare ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Halifax, capitale della Nuova Scozia, in Canada, deve convincere l’anagrafe comunale a rilasciargli un certificato di nascita, in mancanza del quale Tuxedo Stan, primo gatto a capo di un partito con 4.500 iscritti in continuo aumento su Facebook, dovrà accontentarsi della vittoria morale e forse, chissà, di una carica onorifica

http://www.corriere.it/esteri/12_settembre_21/tuxedo-stan-candidato-felino-halifax-canada_4358ae96-0414-11e2-a116-9748af084362.shtml

http://www.cbc.ca/news/canada/nova-scotia/story/2012/09/18/ns-tuxedo-stan-internet-star.html

Sempre più alti gli interessi sul debito

Colpa dello spread.

L’Italia  spenderànel 2012 86,119 miliardi per gli interessi sul debito, ossia otto miliardi di euro in più.

Nel 2013 la spesa salirà ancora a 89,2 miliardi, mentre nel 2015 supererà i 100 miliardi (105,394 miliardi di euro).

È quanto si legge nella nota di aggiornamento al Def, il documento di economia e finanza che ha quantificato gli interessi sul debito dell’Italia.

http://www.corriere.it/economia/12_settembre_21/def-interessi-debito-spesa-famiglie_19ef5940-03fd-11e2-a116-9748af084362.shtml