Wall Street sfiora il record, cresce l’appeal dell’Eurozona. Cessato l’allarme i titoli di Stato italiani e spagnoli attirano risparmio a scapito dei bund tedeschi. Riparte l’immobiliare e i beni rifugio vengono trascurati a vantaggio di operazioni più redditizie
La fiducia degli investitori ha riversato alla fine del 2012 ben 100 miliardi di euro nei Piigs: iniziali di Portogallo Italia Irlanda Grecia e Spagna. Quell’acronimo infamante, che nelle fasi più acute della crisi era diventato sinonimo del rischio-default, adesso si trasforma nel suo opposto: un’opportunità per i capitali in cerca di alti rendimenti…
In Europa Mario Draghi ha coniato l’immagine del “contagio positivo“. Uno dei dirigenti della JP Morgan Chase, che è la più grande banca americana, ha confermato sul Financial Times che l’ondata di capitali investiti nei bond italiani, spagnoli, portoghesi e greci, è un fenomeno significativo perché per la prima volta dall’inizio della crisi non è “riciclaggio” di denaro prestato dalla banca centrale. “Questi sono investitori che vengono da fuori, non europei, attratti da una rinnovata fiducia nel progetto dell’eurozona“, sostiene Carl Norrey che dirige il trading europeo alla JP Morgan
Quando i sentimenti si radicano nei mercati, possono avere una forza di trascinamento formidabile. “Momentum”, è l’espressione tratta dalla fisica, e usata spesso nella finanza: dà l’idea di una spinta forte, che può andare avanti a lungo…
Un indicatore dell’ottimismo dilagante è la risalita dei tassi d’interesse sui buoni del Tesoro più solidi del mondo. Cioè i Treasury Bond americani e i Bund tedeschi. I buoni decennali in America hanno visto crescere il rendimento al 2% all’inizio di questa settimana, e anche l’interesse sui Bund tedeschi è in rialzo. Questo è un segnale forte. Quando sui mercati imperversava la paura, Treasury Bond e Bund erano un bene-rifugio. I capitali affluivano alle aste, facevano salire i prezzi di quei titoli pubblici, e di converso schiacciavano i rendimenti sempre più giù, in certi casi addirittura sotto lo zero. E’ quel che accade quando nel panico la gente mette i contanti sotto il materasso, o per sentirsi più al sicuro li affida a una banca nella cassetta di sicurezza e paga un affitto per quel servizio. Ora quella psicologia da panico si è dileguata. I beni rifugio vengono trascurati a vantaggio dei titoli che rendono tanto: ecco perché i capitali affluiscono verso Btp italiani e spagnoli. Per la stessa ragione i Bund tedeschi vedono ridursi quella fantastica rendita di posizione che aveva consentito alla Germania di autofinanziarsi a tasso zero (lucrando sulle disgrazie altrui). Un segnale analogo viene dall’indice Vix precipitato ai minimi. Il Vix misura la “volatilità” che è legata anch’essa alla paura. Ebbene, siamo tornati ai minimi dal 2007.
Gli ottimisti indicano tre cause fondamentali dietro questa svolta nell’atmosfera globale. La prima sta in America, dove con la vittoria di Barack Obama si è risolto anche il “precipizio fiscale“, è stata scongiurata una crisi di bilancio e la cessazione dei pagamenti del governo federale (accordo di capodanno tra Obama e il Congresso). La seconda viene dalla Cina, è la fine del rallentamento nella seconda economia più grossa del mondo. La terza è nel comportamento delle banche centrali. La Federal Reserve per prima, poi seguita da Bce, Banca del Giappone e dalle consorelle inglese, svizzera, indiana, stanno tutte applicando una politica monetaria eccezionalmente generosa…….
Da un articolo di Federico Rampini su Repubblica del30 gennaio 2013
http://www.repubblica.it/economia/2013/01/30/news/geografia_ottimismo-51553661/?ref=HREC1-11