Diffamazione via fb

FacebInsultare qualcuno sulla propria pagina Facebook può essere considerato «un delitto di diffamazione aggravato dall’aver arrecato l’offesa con un mezzo di pubblicità» equiparato «sotto il profilo sanzionatorio alla diffamazione commessa con il mezzo della stampa». Lo stabilisce una sentenza del tribunale di Livorno, come riferisce oggi Il Tirreno, le cui motivazioni sono state depositate nei giorni scorsi.

Al centro del caso le affermazioni di R.M., 27 anni: poco dopo essere stata licenziata dal centro estetico in cui lavorava, la ragazza ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook affermazioni offensive contro l’azienda e l’ex datore di lavoro…

Il giudice ha richiamato l’articolo 595, terzo comma del codice penale, in cui il reato di diffamazione è punito più severamente nel caso in cui l’offesa sia recata con il mezzo della stampa così come attraverso «qualsiasi altro mezzo di pubblicità». Secondo la sentenza, facebook ha una «diffusione incontrollata»…..

http://www.lastampa.it/2013/01/13/italia/i-tuoi-diritti/responsabilita-e-sicurezza/diffamazione-su-facebook-aggravante-come-per-stampa-zhHQq9ZIfkSmB1ZWvdKzdN/pagina.html

 

Codice penale . Art. 595. Diffamazione.

Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente ( ingiuria)  comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032

Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2.065

Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico [c.c. 2699] , la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a euro 516 .

Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza o ad una autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate [c.p. 29, 64]

 

172 giorni di lavoro per lo Stato, il resto per noi..

sisifSecondo un’elaborazione dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre realizzata in collaborazione con il Corriere Economia emerge che nel 2013 per pagare le imposte, le tasse e i contributi lavoreremo fino al 21 giugno, un giorno in più rispetto all’anno scorso (172 giorni contro 171). E così solo dal 22 giugno tutti i soldi guadagnati serviranno per le proprie necessità personali e familiari. Continua, inesorabilmente l’aumento della pressione tributaria che per un quadro, con redditi di 47.925 euro arriva al 47,2%, pericolosamente vicina alla soglia del 50%.

http://www.cgiamestre.com/2013/01/21-giugno-2013-giorno-di-liberazione-fiscale/

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Il peso del debito

spesa_pubblica.Ci è chiaro cosa significa il nostro debito pubblico? Significa che nel 2010 ogni italiano ha pagato 1.143 euro di interessi su di esso: tanto quanto per l’Istruzione. Vuole cioè dire che debito è uguale a tasse: immediate (gli interessi) e differite (qualcuno lo dovrà ripagare, cioè i cittadini di domani). Ed è sottrazione di risorse a investimenti e servizi.

In aggregato, nel 2010 l’Italia ha speso per interessi sul debito il 4,4% della ricchezza prodotta (Pil): la Germania solo il 2,6%, la Gran Bretagna il 2,9%….

Immaginiamo una famiglia di quattro persone che guadagna centomila euro lordi l’anno, cioè 8.300 euro al mese ….All’ Amministrazione pubblica ne versa circa 44 mila, ai quali ne vanno aggiunti quattromila di nuovo debito pubblico (la differenza tra uscite e entrate) che prima o poi dovrà pagare. Alla famiglia restano 52 mila euro all’anno, 4.300 al mese. Gli italiani percepiscono correttamente che a fronte di 4.300 euro netti al mese ne hanno dati quattromila allo Stato?…

Nel 2010 lo Stato ha prelevato da ogni cittadino 11.860 euro, tra tasse e contributi sociali. E per ogni cittadino ne ha spesi 12.965, oltre che per servire il debito per servizi pubblici, Difesa, Ordine pubblico, Sanità, Istruzione e via dicendo, soprattutto Welfare. (La differenza, 1.105 euro, è in sostanza stata nuovo debito).

Spesa pubblica in % del PIL

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2013/01/12/pop_spesa-pubblica-2010.shtml

Spesa pubblica procapite

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2013/01/12/pop_spesa-pubblica-procapite-2010.shtml

Entrate, tasse e contributi

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2013/01/12/pop_entrate-pubbliche-2010.shtml

http://www.corriere.it/economia/13_gennaio_12/Bilancio-dello-Stato-analisi-Taino_95a779a6-5cfd-11e2-bd70-6c313080309b.shtml

Elezioni: una valanga di simboli

ROMA – La bacheca del Viminale è strapiena: sono 215 i simboli presentati per questa tornata elettorale del 24 e 25 febbraio. Un mini-boom del contrassegno pari al più 15 per cento: alle politiche del 2008 erano «solo» 181. Dopo la scrematura ne furono accettati 153. Entro domani il ministero dell’Interno deciderà chi sarà ammesso, respinto (ma esiste sempre il ricorso in Cassazione) o rimandato: in questo caso il «concorrente» avrà 48 ore di tempo per riproporsi con le modifiche richieste. Perciò la corsa di molte compagini «tarocche» potrebbe finire qui. O incagliarsi alla tappa successiva, quella della raccolta delle 30 mila firme, da cui sono esentati i partiti già presenti in Parlamento da inizio legislatura. Poi domenica 20 e lunedì 21 verranno presentate le liste. …

 http://www.corriere.it/politica/13_gennaio_14/il-boom-simboli_7d3172e6-5e1a-11e2-8040-f298aabecc61.shtml